sabato 29 agosto 2009

L'Homme Orchestre

Torniamo dopo un breve periodo di vacanza/assenza. Era pur sempre agosto anche per noi. Oggi vi presentiamo una delle pellicole più importanti per l'evoluzione della cinematografia mondiale, stiamo parlando de L'Homme Orchestre, L'uomo orchestra, di Meliés.



Dalla durata brevissima, circa un minuto e mezzo, Meliés da prova di grande talento e inventiva utilizzando alla perfezione varie tecniche (mascherina-contromascherina, sovraimpressione) mescolandole e amalgamandole, arrivando a creare un'opera che potremmo osare definire concettuale: in una manciata di secondi mostra al mondo le potenzialità di tecniche e strumenti, operazioni che trasformano il cinema da mera ripresa della realtà a utensile divino col quale creare, distruggere, modificare la realtà. Certo, questa sua vena sperimentale la possiamo ritrovare in molte altre sue opere (alcune delle quali già caricate su questo blog) ma nella maggior parte dei casi le tecniche usate sono funzionali alla trama. Ne L'Homme orchestre invece non c'è trama, solo il susseguirsi di dimostrazioni delle potenzialità del cinema.



E' un po' come se Meliés volesse dire "Ecco cosa sono riuscito a fare io, forza, provate voi... Le possibilità sono illimitate.". Pensando poi al cinema moderno, c'è anche da riflettere su come si sia trasformato il tutto. Una volta se si voleva fare una cosa si lavorava direttamente sulla pellicola, ora si fa tutto (o quasi tutto) al pc, la pellicola non la si vede proprio. Forse sarà esagerato dirlo, ma è come se si fosse perso il contatto fisico col cinema, il lato passionale e viscerale della cosa. Ma queste saranno solo paranoie di un nerd di periferia...

Buona visione.

martedì 18 agosto 2009

Tetsuo: The Iron Man

Semplicemente oltre.

Uno schizzofrenico viaggio post-industriale dettato da un morboso feticismo. Immagini forti, colonna sonora claustrofobica e un montaggio a dir poco sperimentale rendono questa pellicola unica nel suo genere, nonchè una pietra miliare del Cyberpunk nipponico.
Senza considerare che questo è il primo lungometraggio di Shinya Tsukamoto, dove oltre a gestire la regia interpreta anche il ruolo del feticista del metallo.



La trama non è sempre chiara come dovrebbe, questo non fa che aggiungere fascino alle pellicola e lo fa avvicinare al genere Weird, ma in sostanza la storia è questa:
Un feticista estremo ama inserire pezzi di metallo nella propria carne, finchè un infezione lo sorprenderà nel suo atto perverso. Impaurito scappa per la città dove viene investito da un uomo, che stranamente inizia ad avere mutazioni.


Le influenze di David Cronenberg sul cinema di Tsukamoto sono palesi: il pericoloso mischiarsi di carne e macchina sono temi ricorrenti per entrambi i registi, il canadese interpreta tutto ciò in chiave più psicologica, Tsukamoto è pura follia. Pellicole estreme che hanno segnato la storia del Cyberpunk.

I dialoghi sono praticamente inesistenti, non resta che abbandonarvi a poco più di un'ora di visioni post-industriali in ambientazioni che potranno facilmente ricordarvi il film culto Eraserhead del maestro weird David Lynch.

http://www.veoh.com/browse/videos/category/entertainment/watch/v188410fj23fNgB

venerdì 14 agosto 2009

Carrie - lo sguardo di Satana



La ricerca disperata di un amore puro e sincero, il coraggio di ribellarsi dall'affetto morboso di colei che l'ha messa al mondo, il continuo lottare tra i sogni più intimi e la scarna realtà esterna, il perenne sballottamento fra rabbia e desolazione, speranza e disperazione, vita e morte, paradiso e inferno. Tutto ciò nel cuore di una sola persona. Carrie White.

La pellicola che oggi proponiamo, tratta da un romanzo di Stephen King e messa su schermo da Brian De Palma, non mi va di considerarla come di un semplice film horror tutto sangue, dolore e morte. Qui c'è di più. Il personaggio principale cambia da protagonista e antagonista continuamente, superando le convenzioni imposte dal suddetto genere. Tutto lo svolgere del film si basa semplicemente sulla ricerca di Carrie di essere felice, ma la vita con tutta la sua nuda crudeltà e cattiveria verrà sempre a schiantarla nel fango.



Figlia di una madre con una impostazione mentale che si avvicina più alla pazzia che alla religione, Carrie è una ragazza acqua&sapone e timidissima, con evidenti difficoltà nell'avere una vita sociale o semplicemente nel fare amicizie. Rintanata nel suo guscio, l'arrivo della pubertà è come un morso di serpente di cui non riuscirà mai a trovare l'antidoto: il suo corpo che cambia assieme con le sue pulsioni la rende più consapevole dell'essere donna ma in egual modo insicura e vulnerabile verso gli altri. Altro punto fondamentale nello svolgersi della storia è l'elemento paranormale, la scoperta della sua capacità di telecinesi (ovvero di muovere oggetti con la mente) che sembra arrivare come un dono dal cielo in un momento di estremo bisogno. Grazie a ciò Carrie riesce a rompere le gabbie emotive in cui era rinchiusa e a vedere uno spiraglio di luce,anche con l'aiuto di un presunto compagno di cui lei si è invaghita. Tutto sembra andare per il verso giusto quando per l'ennesima volta la spietatezza delle amiche invidiose si abbatte su di lei, facendo letteralmente "traboccare il vaso". Da quel momento un poi le cose non saranno più le stesse per nessuno.



E' difficile non immedesimarsi almeno un pò nella nostra cara Carrie, o almeno non provare pietà e un senso di empatia e comprenione nel suoi confronti. Anche il titolo "Carrie - Lo sguardo di Satana" sembra prendersi gioco di lei, proprio lei che è simile ad un angelo finito per caso tra le viscere dell'inferno. Di satanico Carrie non ha proprio nulla, o meglio sono state tutte le batoste della vita a renderla così; se per satanico vogliamo intendendere "maligno, cattivo e senza un minimo di amore" credo che Carrie sia l'unica a distinguersi in un paese di diavoli. E non si riesce ad accettare un finale come quello che sogna la sua amica, perchè anche il più distorto e infame tra gli dei avrebbe pietà della sua povera, martoriata anima.

Da vedere dall'inizio alla fine. CARRIE WHITE REST IN HEAVEN!


mercoledì 12 agosto 2009

Jesus Christ Vampire Hunter

Rieccoci a voi, non siamo spariti. Ritorniamo portandovi una piccola chicca, film cult in tutto il mondo: Jesus Christ Vampire Hunter. Ci troviamo davanti ad una delle migliori pellicole trash degli ultimi anni, una spanna sopra le produzioni Troma, dove lo splatter si mischia in modo quasi impeccabile con la blasfemia.


Parliamo subito della trama: un professore pazzo decide di aiutare un gruppo di vampiri a sopravvivere ai raggi solari, per rendere ciò possibile farà dei trapianti epidermici prelevando la materia prima dalla comunità lesbo locale. Il mondo è quindi in pericolo, tutte le lesbiche sono in pericolo... chi mai potrà salvarci tutti? Ovviamente il Salvatore per eccellenza, Gesù Cristo! Che con mosse di arti marziali e bontà innata
riporterà pace e serenità.


Forse, anzi, sicuramente i più ferventi cattolici bolleranno tutto ciò come pure eresia, frutto del demonio, noi semplicemente diciamo che ogni tanto della sana ironia non può che far assolutamente bene. Diciamocelo chiaro e tondo è impossibile non ridere guardando certi colpi di genio presenti in questo film... Quasi riescono a superare la genialità della scena di Braindead - Splatters di Peter Jackson in cui compare l'epocale prete Ninja di Dio. Sicuramente da un punto di vista puramente tecnico il film risente del budget irrisorio e dell'amatorialità delle riprese ma nessuno, neppure il regista ha mai voluto prendersi troppo sul serio nella realizzazione di questo film, forse per questo è uscito così maledettamente bene. Volete fare un regalo alla vostra anima così corrotta dai piaceri della carne? Bene, guardatevelo, non ve ne pentirete!


venerdì 7 agosto 2009

L'Uccello dalle Piume di Cristallo


Anno 1970, il giovane Dario Argento viene incaricato di realizzare un film tratto dal romanzo La Statua che Urla. Durante la fase di scrittura l'opera viene però stravolta ed è da qui che parte la leggenda del cinema Giallo all'italiana.



Nonostante ciò, nel film si trovano diversi punti deboli tra i quali la tensione, non sempre accentuata come dovere, la componente orrorifica che manca completamente in questa pellicola e i ruoli un po' troppo stereotipati dei personaggi (ma forse è questo film, che ispira gli stereotipi?)
Escludendo questi piccoli, seppur rilevanti, particolari il film è comunque di altissimo livello, sopratutto per il finale (di cui non svelerò nulla) e la sua importanza storica: un'ora e mezza per dettare le regole del giallo, buttando un occhio sul passato e aprire la strada per i meravigliosi anni '70.

mercoledì 5 agosto 2009

Viaggio attraverso l'impossibile

Torniamo a parlare di fantascienza e torniamo ancora a parlare di quelle pellicole che hanno segnato in modo indelebile la storia del cinema mondiale. Méliès torna a cimentarsi coi viaggi fantastici già solo dopo un anno, è infatti del 1903 il suo Voyage à travers l'impossible - Viaggio attraverso l'impossibile, pellicola che riprende l'esperienza di Viaggio nella luna ma che sperimenta nuove trovate narrative e stilistiche.



Viene ripreso lo schema narrativo e possiamo ritrovare passo passo ciò che già avevamo visto nel primo capolavoro del regista francese. Qui ad essere protagonista è uno scienziato che, costruito un mezzo di trasporto all'avanguardia, accompagna i suoi passeggeri attraverso l'impossibile. Prima tappa la Svizzera poi dritti fino al cielo e al sole e da qui si ritorna sulla terra, precipitando in mare (chiara la citazione) fino a tornare al mondo civilizzato.



Da notare i colori della pellicola dovuti non tanto a prodigi tecnologici quando al lavoro di alcuni artisti dell'epoca che hanno dipinto a mano la pellicola, permettendoci di avere tra le mani un gioiellino di film. Come già detto per Viaggio nella luna, pure questo film deve essere parte fondamentale del bagaglio culturale di chiunque si professi amante del buon cinema.