venerdì 14 agosto 2009

Carrie - lo sguardo di Satana



La ricerca disperata di un amore puro e sincero, il coraggio di ribellarsi dall'affetto morboso di colei che l'ha messa al mondo, il continuo lottare tra i sogni più intimi e la scarna realtà esterna, il perenne sballottamento fra rabbia e desolazione, speranza e disperazione, vita e morte, paradiso e inferno. Tutto ciò nel cuore di una sola persona. Carrie White.

La pellicola che oggi proponiamo, tratta da un romanzo di Stephen King e messa su schermo da Brian De Palma, non mi va di considerarla come di un semplice film horror tutto sangue, dolore e morte. Qui c'è di più. Il personaggio principale cambia da protagonista e antagonista continuamente, superando le convenzioni imposte dal suddetto genere. Tutto lo svolgere del film si basa semplicemente sulla ricerca di Carrie di essere felice, ma la vita con tutta la sua nuda crudeltà e cattiveria verrà sempre a schiantarla nel fango.



Figlia di una madre con una impostazione mentale che si avvicina più alla pazzia che alla religione, Carrie è una ragazza acqua&sapone e timidissima, con evidenti difficoltà nell'avere una vita sociale o semplicemente nel fare amicizie. Rintanata nel suo guscio, l'arrivo della pubertà è come un morso di serpente di cui non riuscirà mai a trovare l'antidoto: il suo corpo che cambia assieme con le sue pulsioni la rende più consapevole dell'essere donna ma in egual modo insicura e vulnerabile verso gli altri. Altro punto fondamentale nello svolgersi della storia è l'elemento paranormale, la scoperta della sua capacità di telecinesi (ovvero di muovere oggetti con la mente) che sembra arrivare come un dono dal cielo in un momento di estremo bisogno. Grazie a ciò Carrie riesce a rompere le gabbie emotive in cui era rinchiusa e a vedere uno spiraglio di luce,anche con l'aiuto di un presunto compagno di cui lei si è invaghita. Tutto sembra andare per il verso giusto quando per l'ennesima volta la spietatezza delle amiche invidiose si abbatte su di lei, facendo letteralmente "traboccare il vaso". Da quel momento un poi le cose non saranno più le stesse per nessuno.



E' difficile non immedesimarsi almeno un pò nella nostra cara Carrie, o almeno non provare pietà e un senso di empatia e comprenione nel suoi confronti. Anche il titolo "Carrie - Lo sguardo di Satana" sembra prendersi gioco di lei, proprio lei che è simile ad un angelo finito per caso tra le viscere dell'inferno. Di satanico Carrie non ha proprio nulla, o meglio sono state tutte le batoste della vita a renderla così; se per satanico vogliamo intendendere "maligno, cattivo e senza un minimo di amore" credo che Carrie sia l'unica a distinguersi in un paese di diavoli. E non si riesce ad accettare un finale come quello che sogna la sua amica, perchè anche il più distorto e infame tra gli dei avrebbe pietà della sua povera, martoriata anima.

Da vedere dall'inizio alla fine. CARRIE WHITE REST IN HEAVEN!


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