Anno 1970, il giovane Dario Argento viene incaricato di realizzare un film tratto dal romanzo La Statua che Urla. Durante la fase di scrittura l'opera viene però stravolta ed è da qui che parte la leggenda del cinema Giallo all'italiana.
Nonostante ciò, nel film si trovano diversi punti deboli tra i quali la tensione, non sempre accentuata come dovere, la componente orrorifica che manca completamente in questa pellicola e i ruoli un po' troppo stereotipati dei personaggi (ma forse è questo film, che ispira gli stereotipi?)
Escludendo questi piccoli, seppur rilevanti, particolari il film è comunque di altissimo livello, sopratutto per il finale (di cui non svelerò nulla) e la sua importanza storica: un'ora e mezza per dettare le regole del giallo, buttando un occhio sul passato e aprire la strada per i meravigliosi anni '70.
Gran bel film, come del resto tutti i film di Argento fino a Inferno (tranne Profondo Rosso, quello è un capolavoro senza se e senza ma).
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