giovedì 30 luglio 2009

Un chien andalou - Un cane andaluso

Oggi vogliamo iniziare un nuovo percorso cinematografico che ci porterà alla visione delle pellicole più significative del cinema d'avanguardia.

Prima di tutto dobbiamo contestualizzare un po', per meglio capire cosa ci ritroveremo a vedere. Il cinema d'avanguardia fu un cinema ribelle, sovversivo e dissacrante, che non produsse molte opere, ma che ebbe un fondamentale impatto sugli sviluppi successivi della settima arte. Grossomodo lo si può collocare cronologicamente tra il 1909 e il 1929 ed è un fenomeno nato e cresciuto solamente in Europa, gli artisti delle avanguardie italiane, russe, francesi, tedesche e scandinave usarono il cinema per creare spettacoli visivi che si allontanavano dall'allora dominante cinema narrativo-commerciale, per creare un spettacolo visivo nuovo.

Questo nostro percorso non sarà cronologico, vogliamo infatti partire dalla pellicola più famosa, l'unica che riuscì ad imporre nell'immaginario collettivo un fotogramma dal forte impatto emotivo.



Stiamo parlando di Un chien andalou, Un cane andaluso. Pellicola del 1929 scritta, prodotta ed interpretata da Luis Buñuel e Salvador Dalì e diretta dal solo Buñuel. Le sue radici affondano nel surrealismo francese anche se riesce ad andare oltre costruendo un'attenta critica al Dadaismo. I due autori infatti costruiscono una storia, quindi le immagini appaiono funzionali al soggetto stesso e non sono più semplici elementi visivi attrattivi (come invece accadeva nelle pellicole dada). Il film è un susseguirsi di scene senza apparente connessione, che causa nello spettatore l'impressione di assistere alla messa in scena di un delirio onirico. In realtà i contenuti hanno significati molto profondi, leggibili alla luce della psicanalisi. Il tema del film è quello di un uomo e una donna attratti reciprocamente da una pulsione erotica intensa e violenta (tra le prime rappresentazioni cinematografiche di una sensualità così esplicita), ma una serie di situazioni e figure si interpongono fra i due. Le visioni sembrano scaturire dall'inconscio più profondo dell'uomo (ricordi di scuola, il doppio, la scatola con gli oggetti cari), mentre la donna è quella che guarda, attende e cerca l'uomo, ma quando viene toccata lo respinge con orrore.



Riguardo questa pelliccola si potrebbero scrivere libri interi e l'han già fatto persone sicuramente più preparate e competenti di noi, quindi non vogliamo aggiungere altro, speriamo solo di aver stuzzicato la vostra curiosità. Il senso di questo nostro percorso attraverso l'avanguardia di inizio secolo ha il semplice scopo di mostrare come queste pellicole sovversive e immorali per i canoni dell'epoca siano state la forza trainante di tutto un cinema che verrà in futuro. Cinema che noi amiamo e apprezziamo e cerchiamo di aiutare ad emergere come possiamo anche attraverso questo blog. I temi onirici e surreali, tutta l'analisi psicologica e psicanalitica, gli aspetti violenti e disturbanti... Tutti nati attraverso queste poche ma fondamentali pellicole di inizio '900.

Buona visione di Un chien andalou.


Nessun commento:

Posta un commento