domenica 26 luglio 2009

Viaggio nella luna

Riflettendoci, non ha senso iniziare un percorso sulla fantascienza o suoi filoni senza prima citare le basi su cui si poggia il genere stesso. Ci sembra giusto, quindi, affiancare alla fantascienza moderna anche i primi film che possono essere ricondotti al genere, pellicole che in molti casi tutti conosciamo in modo però inconscio. Questo perchè certe sequenze, certi fotogrammi fanno parte dell'immaginario collettivo anche se non tutti ne conoscono la loro origine. Uno dei casi più importanti è sicuramente quello della Luna di Méliès.



Questo famosissimo fotogramma è tratto da Viaggio nella luna, quello che può essere considerato il capolavoro assoluto del pioniere filmico francese che assieme a Viaggio nell'impossibile (che posteremo tra pochi giorni) sono le matrici che daranno poi forma alla fantascienza come la conosciamo noi. Parliamo di fantascienza anche se per inizio '900 sarebbe più consono parlare di cinema fantastico, visto la poca suddivisione in generi che ancora permaneva all'epoca. Méliès e pochi altri si discostavano dal cinema fatto di vita reale, avevano capito che le possibilità che questa nuova arte offriva erano praticamente infinite. Ecco quindi che ampio spazio veniva lasciato all'ingegno e all'immaginazione, sfruttando tutto ciò che si poteva. Si deve a loro (ma in particolare a Méliès stesso) l'invenzione del montaggio e di altre tecniche cinematografiche. Insomma, tutti si ricordano dei Lumiere, forse sarebbe anche il caso di citare Georges Méliès.


Ma veniamo alla pellicola in questione. Nasce come esplicita parodia di Dalla terra alla luna di Jules Verne e di I primi uomini sulla luna di H. G. Wells e viene girato nel 1902 nei pressi di Parigi. Muto, girato con pellicola b/n a 16 fotogrammi al secondo è composto come film a quadri, cioè come una serie di scene a inquadratura fissa (con sfondi diversi e durata variabile), inanellate una all'altra per comporre una storia. La sensazione è sicuramente quella di trovarsi davanti ad uno spettacolo teatrale, o meglio, ad un balletto vista la frenesia e la velocità in cui le varie scene si susseguono. Ma veniamo alla storia, un gruppo di astronomi decide di mandare degli uomini sulla luna per esplorarla mediante un enorme proiettile che si andrà a conficcare poi nell'occhio del satellite. Uno volta sbarcati scopriranno che la luna è abitata da degli indigeni appartenenti ad una fiorente società gerarchica con tanto di re. Il film si chiude con la roccambolesca fuga degli uomini che per scappare dalla prigionia a cui li avevano ridotti gli indigeni faranno cadere il proiettile verso il basso, verso la Terra.


Un film fondamentale per qualsiasi appassionato di sci-fi ma che merita d'essere visto da chiunque sia interessao al cinema in generale. Pietre miliari della nostra cultura come questa dovrebbero essere fatte vedere nelle scuole. La cultura non è fatta solo di libri.


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